Stili ritrovati e sfumature classiche per una cucina suggestiva dal sapore inglese.
MATERIA E ARCHITETTURA COSTRUISCONO INSIEME UN PROGETTO CHE È PURA EMOZIONE, NEL SEGNO AUTENTICO DELLA SEMPLICITÀ.
Quando si arreda una casa, l’architetto sa bene che deve avere un approccio al design fatto di leggerezza ed equilibrio, che sappia combinare gli elementi della decorazione e quelli dell’architettura secondo una metrica quasi impercettibile, ma e cacissima: esattamente ciò che serve ad accordare le di erenze.
Vengono in mente certe parole di Nietzsche a proposito degli ambienti in cui vive il suo “spirito libero”: “Ricchi di purezza, moderazione, mitezza, carattere, apportatori di felicità e irradianti felicità gli consentiranno di sperimentare una gioia nutrita da grandezza, calma, solarità”.
La stessa ricerca di leggerezza e di poesia la ritroviamo in AISHA, cucina leggera come le dune del Mediterraneo, solare, fatta di richiami antichi e di sinuosità classiche, intramontabili.
La zona giorno abolisce nalmente le divisioni interne fra cucina e salotto, e crea un’unica grande zona comunicante, esaltata dal lo conduttore dei pavimenti in legno o in gres materico.
“L’ornamento di una casa
sono gli amici che la frequentano”
RALPH WALDO EMERSON
Pochissimi, e molto selezionati, devono essere gli arredi intorno e i soprammobili. L’attenzione, oltre che sulla cucina, è focalizzata su una piccola collezione d’arte contemporanea, che si può esibire nella zona giorno perché si sposa benissimo con le forme sinuose di AISHA. L’illuminazione, quando possibile, deve essere realizzata con tecnologia Led, indiretta e inserita nelle fughe perimetrali dei controsoffitti decorati. L’effetto è molto naturale, riposante, perché la luce si diffonde a 360°.
A guardarla bene, AISHA appare come la cucina dei re e delle regine d’epoca vittoriana, un luogo dove incontrarsi e godere di un’esperienza unica. La creatività attinge a piene mani alle ispirazioni di mondi e stili poetici e millenari.
Che trionfano anche nel food, nell’ospitalità, nell’arte.
Il clamore degli uffici, il rombo dei motorini e il vociare della città sono soltanto un brusio di sottofondo che si perde nelle atmosfere domestiche di altri tempi. È come trovarsi in un altro pianeta, in cui il senso estetico trova piena espressione.
Centro di gravità è dato dal living, dove le di erenze funzionali possono essere esaltate da uno sfalsamento di quota dei pavimenti: più in alto la zona pranzo e un salottino per conversare, ribassato il soggiorno. Una carta da parati che simula un trompe-l’œil in stile antico è un completamento che conferisce nuova veste all’ambiente.
AISHA è una cucina scultorea, per chi non ama troppo l’estetica minimale contemporanea. Non c’è pericolo di una scivolata nello scontato, ragione e sentimento sono da sempre i punti cardinali che guidano chi la sceglie, come in un libro della Austen. Dove la storia dialoga col presente.
Dolci, morbide, perfette: le forme di Aisha sono uno dei grandi tesori del legno massello. L’arredamento deve essere giocato sul mix di epoche: imbottiti realizzati su disegno, tappeti berberi, mobili dell’800 e del 900. E tutto è pensato per dialogare con l’arte e il patrimonio storico. Specchi francesi anni 40, acquerelli alle pareti, arredi in ferro battuto, tende in lino si combinano in modo eccelso con i pensili anticati di AISHA. L’arredamento deve essere giocato sul lo del dialogo tra epoche, come se i padroni di casa fossero due collezionisti d’arte.
Suggerimento di stile: il lo conduttore di tutti gli spazi deve essere una elegante matericità.
Le pareti meglio se imbiancate a calce, che crea una texture appena percepibile. Gli spigoli dei muri vanno leggermente smussati per dare charme; anche nei locali più tecnici come i bagni deve essere forte il richiamo alla pietra.